/dev/random

Debian su Eee900 (parte 4)

Continuiamo a personalizzare la nostra installazione.

Nella puntata precedente abbiamo visto come personalizzare sospensione e ibernazione, oggi vediamo come ho personalizzato Gnome per adattarlo al meglio alle caratteristiche dell'Eee. Per la maggior parte si tratta di modifiche estetiche o di preferenze personali, ma molte sono orientate a risparmiare spazio sullo schermo o anche ad allungare la durata della batteria.

Innanzitutto uno screenshot:

Come potete vedere, ho eliminato la barra in alto (lo schermo è già abbastanza “basso” di suo). Ho quindi proceduto a configurare il pannello in basso. Right-click sul pannello e Proprietà richiama la finestra di configurazione. Qui ho selezionato Orientamento ->Basso, Dimensione -> 21pixel (il minimo), Espandere -> attivo, Nascondere automaticamente -> non attivo, Mostrare i pulsanti di riduzione -> non attivo, Sfondo -> Nessuno.

Per chi volesse ancora più spazio, può selezionare “Nascondere automaticamente”, oppure attivare i pulsanti di riduzione, che permettono di ridurre il pannello a pochi pixel a destra o a sinistra, e farlo riapparire cliccando su quello che rimane dopo la riduzione. Provate un po' di configurazioni e vedete come vi trovate meglio.

Per i più “fissati” con OSX, si può anche installare Avant Window Navigator, che fornisce una barra come quella di OSX, a scomparsa. Io ho puntato sul minimalismo.

Le applet installate, da sinistra a destra, sono “Menu principale” (non “Barra dei menu” che occupa molto più spazio), “Variazione frequenza CPU” per monitorare le variazioni dinamiche della frequenza CPU, “Mostra scrivania”, per tornare velocemente al desktop (sto pensando di toglierla, non la uso mai), “Selettore area di lavoro” più per vedere dove sono e quali workspace sono occupati che per passarci, visto che ho impostato degli shortcut (mi sono limitato a 4, di solito ne uso 10 sul fisso... :) ), quindi c'è “Elenco finestre” che occupa gran parte dello spazio, configurato per mostrarmi solo le finestre del workspace corrente e, a destra, “Area di notifica”, che ora contiene le notifiche della batteria e del WiFi di NetworkManager, quindi “Volume” per controllare il volume delle casse, “Lock Keys” per monitorare CAPSlock e NUMlock, in quanto la tastiera non ha i led (va installata a parte, pacchetto lock-keys-applet), e infine il banale “Orologio”,.

Con questa configurazione, con Nautilus attivo, dopo il login (automatico con GDM) la RAM occupata è intorno ai 150 MB.

Perché non LXDE?

Ho provato anche lxde, che sta crescendo velocissimamente, ma non mi soddisfava pienamente. Per esempio non era ancora pronta l'applet per monitorare NetworkManager (ho visto che recentemente ne è entrata  una in Debian, ma va in conflitto con NetworkManager), e il pcmanfm non montava automaticamente i dispositivi mobili.La configurazione, poi, è sparsa per troppe interfacce (quella di lxpanel, quella di openbox) e a volte richiede di modificare manualmente file di testo, come per gli shortcut da tastiera di openbox.

Inoltre il risparmio di RAM rispetto a Gnome era di una trentina di MB, quindi ho preferito quest'ultimo che ha molte più funzionalità. Ma sicuramente riproverò lxde a breve. Per ora gli ho “rubato” lxterminal, che uso al posto di gnome-terminal, perché molto più veloce ad aprirsi e risparmioso di RAM, anche se ha un buffer ridottissimo e il tasto F10 hardcoded per aprire il suo menu, cosa che mi dà qualche problema con mc (risolto usando Esc-0 al posto di F10 per uscire).

Personalizzazioni nascoste

Quello che non si vede dallo screenshot è la configurazione delle scorciatoie da tastiera. Sono una caratteristica che trovo fondamentale, soprattutto per un notebook. La possibilità di fare più cose possibile senza staccare le mani dalla tastiera per raggiungere il touchpad (una delle periferiche più scomode mai inventate, secondo me) fa risparmiare moltissimo tempo e permette di concentrarsi meglio sul proprio lavoro.

Una delle cose che non sopporto di Gnome e KDE, e in generale delle nuove interfacce su Linux, è la mania di copiare Windows, e quindi di assegnare, per esempio, Alt-F4 alla chiusura della finestra corrente. Alt-F4, da che Unix è Unix, serve a passare alla console numero 4, quindi ho assegnato da Alt-F1 a Alt-F4 per passare ai rispettivi workspace, relegando a Home-F4 (Home è il tasto con la casetta, equivalente del tasto finestra delle tastiere Windows-oriented) la funzione di chiusura e di conseguenza tutte le altre funzionalità sulle finestre, da Home-F2 a Home-F9.

Ho impostato Home-F11 per attivare lo stato di massimizzazione della finestra, e F11 (come di default) per la modalità a tutto schermo. In questo modo ingrandisco velocemente qualsiasi finestra, sia che lo supporti (come Firefox) sia che non lo faccia. La differenza tra i due è che con Home-F11 rimangono visibili la barra del titolo della finestra e il pannello di Gnome, mentre con F11 sparisce tutto, e rimane solo in contenuto della finestra, facendo guadagnare una cinquantina di pixel in verticale.

Come dicevo, Alt-F1 passa al workspace 1, quindi Shift-Alt-F1 sposta (to shift = spostare, in inglese) la finestra corrente al workspace 1. E Alt-Left e Alt-Right (tasti cursore) vanno al workspace a sinistra e a destra, quindi Shift-Alt-Left e Shift-Alt-Right spostano la finestra di conseguenza.

Ho invece lasciato di default l'Alt-Tab per cambiare finestra attiva, mentre ho impostato su Home-D il “Mostra desklop” (ecco perché voglio togliere l'applet).

Ed ora i problemi

Nella sezione “Ambiente grafico” del configuratore di shortcut, si possono impostare solo i tasti per mostrare “Esegui applicazione” e per aprire un terminale tra le applicazioni lanciabili. Per questi due ho scelto Home-X e Home-T, rispettivamente. Ho lasciato Stamp per catturare schermate e Alt-Stamp per catturare screenshot di finestre, mentre ho impostato il tasto Menu (quello tra AltGr e la freccia a sinistra) per mostrare il menu del pannello.

Tutte le altre associazioni (visualizza manuali, calcolatrice, email, browser, cartella home, cerca) vengono impostato della sezione “Desktop”. E qui c'è un bug. Di gnome-settings-manager, per la precisione.

In particolare, questi shortcut funzionano solo se li associate a combinazioni con Ctrl, Shift e Alt, mentre se cercate di usare AltGr, Home o (volendo configurarlo apposta) Menu, non lo potete fare. L'interfaccia vi farà credere di averlo fatto, ma poi il daemon che dovrebbe intercettarli non li riconosce.

C'è un bug aperto dal 2005 (!!) sul bugtracker di Gnome, ma sembra che sia stato finalmente risolto solo con Gnome 2.23.5 (appena rilasciato), che però è una versione per sviluppatori, quindi per averlo in Debian dovremo aspettare Gnome 2.24. Considerando che Lenny è in freeze e uscirà come stable, forse, a settembre, e che Gnome 2.24 dovrebbe essere contemporaneo, forseforse avremo il tutto nella prossima testing, secondo me intorno a dicembre/gennaio.

Per ora ho dovuto impostare combinazioni con Shift-Ctrl-tasto (F1 per i manuali, C per la calcolatrice, M per le mail, W per il browser, H per la home e F per la ricerca).

Tema

Il tema che ho scelto è un miscuglio.

In particolare uso Clearlooks per i controlli (Crux era troppo scuro per i miei gusti, e Murrina-Tangoesque non mi piace), che mi permette anche di personalizzare i colori di alcuni componenti del desktop.

Anche i bordi delle finestre sono Clearlooks, perché preferisco il tasto di chiusura a sinistra e tutti gli altri a destra, e non tutti i temi permettono di farlo. Sto pensando di passare a Murrine che uso con soddisfazione sul fisso, anche se ho paura che sia un po' più pesante di Clearlooks.

Per avere il tasto di chiusura a destra, bisogna aprire l'editor della configurazione e modificare in /apps/metacity/general la voce button_layout. La mia è “close:menu,minimize,maximize”, ma potete impostarla come preferite. Io sono abituato all'Amiga. ;)

Le icone sono le classiche Tango, esteticamente belle ma senza essere troppo “fancy” come le NuoveTX o troppo simili ad altri S.O.

Il puntatore è quello standard.

Come caratteri uso “DejaVu Sans Condensed” da 7 punti per applicazioni, documenti e scrivania, la versione Bold dello stesso per i titoli delle finestre, e la “DejaVu Sans Mono Book” da 7 punti per la larghezza fissa. Per la resa a schermo ho selezionato “Ottimizza contrasto”, e in particolare, sotto “Dettagli” ho impostato il valore corretto di 133 punti per pollice per la risoluzione dello schermo, la Sfumatura a “Scala di grigi” e l'Approssimazione (hinting) a “Completa”.

I vostri gusti potrebbero essere diversi, e potreste, per esempio, volere la “Sfumatura subpixel”. Io non ne vado pazzo perché a volte mi capita di vedere le sfumature blu o rosse attorno ai caratteri.

Nella sezione “Interfaccia” delle preferenze di aspetto ho infine impostato di mostrare le icone nei menu e di mostrare solo le icone nelle toolbar, in modo da risparmiare spazio. Non ho ancora avuto la necessità di impostare le scorciatoie modificabili.

Nautilus

Ho configurato Nautilus (Menu->Sistema->Preferenze->Gestione dei file) in modo da usare di default la vista a elenco ordinata per nome, elencando le cartelle prima dei file, con un ingrandimento predefinito del 50%. Ho anche disattivato il pannello laterale delle finestre, e impostato la visualizzazione, nell'ordine, di Nome, Dimensione, Data di modifica, Permessi Ottali e Proprietario, in modo da avere nel minor spazio possibile il maggior numero di informazioni.

Ho quindi configurato le anteprime per non mostrarla per i file di testo, e solo per file locali inferiori a 100 KB per tutto il resto.

Ho quindi abilitato il “browser mode” di Nautilus andando in Menu->Strumenti di Sistema->Editor della configurazione e modificando in /apps/nautilus/preferences la voce “always_use_browser”, impostandola a true. Non mi piace la modalità spaziale di Nautilus, e mi piace ancora meno quando ho così poco spazio a disposizione sul desktop.

Già che ci siete (nell'editor della configurazione), potete anche impostare come preferite le icone sul desktop, alla voce /apps/nautilus/desktop. Io le ho impostate tutte a true: computer_icon_visible, home_icon_visible, network_icon_visible, trash_icon_visible, volumes_visible.

Network Manager

Se, come penso, usate l'Eee soprattutto quando siete in giro, e quindi vi collegate spesso a reti diverse, sia Ethernet che WiFi, la cosa migliore è lasciar fare tutto a Network Manager.

Installate quindi il pacchetto network-manager-gnome, che si porterà dietro le sue dipendenze, e, se vi servono, i pacchetti network-manager-openvpn-gnome e network-manager-pptp-gnome, utili per collegarsi via VPN (non mi è ancora successo di averne bisogno, ma averli non dà fastidio).

Quindi, da root, modificate /etc/network/interfaces per cancellare tutti i riferimenti alle reti, tranne quelli all'interfaccia “lo”. Il mio file è più o meno così:

auto lo
iface lo inet loopback

Tutto il resto verrà gestito da network manager. Quando attiverete la radio WiFi (con Fn-F2) si cercherà da solo le reti dosponibili, e quando attaccherete il cavo ethernet partirà automaticamente la ricerca di un IP tramite DHCP.

Con un RightClick sull'icona dentro la notification area e selezionando Edit Wireless Networks vi apparirà una finestra in cui potrete configurare anche i parametri per WEP e WPA, che verranno salvati nel portachiavi condiviso di Gnome (protetto da password), quindi non dovrete impostarli ogni volta che vi collegherete a quella rete (a meno di admin fannulloni che lasciano l'ESSID di default sull'access point...)

Retroilluminazione

Onestamente non ricordo se ho fatto modifiche sostanziali, ma una cosa molto utile per risparmiare batteria, e implementata in modo anche abbastanza gradevole, è la possibilità per Gnome di “giocare” con la retroilluminazione dello schermo.

La configurazione si raggiunge tramite Menu->Sistema->Preferenze->Gestione alimentazione, ed è suddivisa in “alimentazione da rete elettrica” e “alimentazione da batteria”, oltre alle impostazioni generali.

Alcune di queste voci le abbiamo già impostate “a mano” nello scorso post, lavorando con l'Editor di Configurazione.

Io ho impostato, tra le altre cose, di mostrare sempre l'icona nell'area di notifica e di non usare suoni per gli errori. Nell'alimentazione a batteria ho scelto di non mettere mai in pausa il computer, anche se inutilizzato, ma di mettere in pausa lo schermo dopo 15 minuti. Ho attivato anche la riduzione della retroilluminazione e l'oscuramento dello schermo quando inattivo. Nell'alimentazione da rete ho scelto di non mettere in pausa né il computer né lo schermo quando inattivo, e di impostare la luminosità al 70%, più che sufficiente per qualsiasi uso. Anche qui ho impostato di oscurare lo schermo quando inattivo.

L'effetto è un fade della retroilluminazione, che si abbassa quando non usate il PC e si rialza al livello precedente appena toccate un tasto o il touchpad.